Quando la sicurezza non è solo norma ma, vita vera e vissuta

Incontro con Progesto s.r.l., Zero Rischio s.r.l. e ANMIL

Il giorno 24/04/2024 si è tenuto in aula magna l’incontro delle ditte Progesto s.r.l. e Rischio Zero  con gli alunni delle nostre classi quarte, che questa estate svolgeranno il periodo di PCTO e, forse per la prima volta nella loro vita, faranno la conoscenza delle dinamiche lavorative presenti in un’azienda. Oltre alle due aziende era presente anche  l’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi del Lavoro nelle figure dei due presidenti provinciali di Vicenza e Padova e di una rappresentanza di membri dell’associazione.

Dopo le presentazioni c’è stata una prima parte di attività che ha preso il via con la proiezione di un filmato di Andrea Lanari, un lavoratore che ha perso entrambi gli avambracci durante l’attività lavorativa, ed in seguito riabilitato grazie all’uso di protesi. A seguire la dott.ssa Julia Faccin ha illustrato i costi sociali della mancanza di sicurezza. I responsabili delle due aziende (ing. Marco Cattelan, dott. Tommaso Dal Bianco) con la collaborazione del sig. Giacomo Grandesso hanno messo in atto una presentazione a tre che, tramite esempi pratici, e stimolando l’intervento degli alunni, ha messo in luce le problematiche relative alla sicurezza delle macchine e le conseguenze dell’assenza di protezioni “a bordo macchina”.

Nella seconda parte sono intervenuti i soci dell’ANMIL portando le proprie esperienze di vita vissuta. La descrizione di ognuno dei signori che si sono avvicendati è partita con una certa timidezza, tipica di persone non abituate al pubblico, ma la verità dei fatti narrati è stata un crescendo di emozioni che ha ipnotizzato tutti gli astanti. In breve tempo l’aula magna è caduta in un religioso silenzio, interrotto solo dalla commossa testimonianza degli effetti delle ingiurie portate ai loro corpi da quell’attimo fatale che si sarebbe potuto evitare. Ogni racconto è partito dalla descrizione della violenza dell’evento, passando per le lunghe ed indicibili sofferenze patite, per finire con un messaggio di speranza e di forza d’animo, supportata anche dalla vicinanza di parenti amorevoli e pazienti che, a prezzo di una rivoluzione imposta nel corso della propria esistenza, si sono dedicati alle cure dei propri cari.  

Ancora una volta si dimostra che la realtà narrata in prima persona dai protagonisti è sempre un ottimo viatico per la comprensione, e, pertanto si potrebbe concludere parafrasando una frase pronunciata dal Presidente della Repubblica in occasione del 25 Aprile, quanto mai vera in questo caso, “Senza memoria non c’è Futuro”.

Quando la sicurezza non è solo norma
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Ultima revisione il 02-05-2024