Premiazione PRIMO PREMIO Concorso “Recensioni 2023-2024”
CONCORSO RECENSIONI E VIDEORECENSIONI 2024
La RTS Vicenza e Il Coordinamento insegnanti scuole superiori per la promozione della lettura, con la collaborazione del “Giornale di Vicenza”, propongono ogni anno alle scuole superiori della provincia di Vicenza il concorso “RECENSIONI”.
La gara ha coinvolto singoli studenti delle scuole superiori della provincia, che hanno redatto recensioni originali di opere narrative contemporanee (XX e XXI secolo), diverse da quelle presentate nelle due precedenti edizioni, della lunghezza massima di 2000 battute.
Lo studente Stefano Scortegagna della 4B con la recensione del romanzo Piero fa la Merica di Paolo Malaguti si è classificato al primo posto. La premiazione si è svolta il venerdì 17 maggio al Cinema Odeon di Vicenza.
PRIMO CLASSIFICATO
Piero fa la Merica è un romanzo storico e di formazione ambientato nella triste realtà degli emigrati veneti in Brasile di fine Ottocento. La storia è raccontata dagli occhi di Piero, un ragazzo di quindici anni figlio dei Gevori, la famiglia più bisnente (che ha due volte niente) di un paese rurale ai piedi del Monte Grappa. Sfrattati perfino dal niente, Piero, Lina, Tonín e il padre sono costretti a separarsi dal resto della numerosa famiglia e attraversare il “mare grando” per cercare la fortuna alla Merica, dove si dice regalino terra a chi ha voglia di lavorare. La realtà è però ben diversa: una volta superate le mille insidie ed imprevisti del viaggio quella terra la dovranno strappare con la forza al Mato e ai nativi che la abitano da sempre. Per Piero, povero e ignorante, affamato ma non misero, sensibile e in continuo conflitto tra ciò che è giusto e ciò che è bene, questa avventura significherà maturare velocemente per diventare adulto, anche facendo i conti con i sentimenti. La narrazione è avvincente e dinamica, merito di un lessico semplice ma d’impatto che, sapientemente miscelato con spunti provocatori di dialetto veneto e descrizioni frutto di accurate ricerche, contribuisce a delineare una vicenda realistica e verosimile. Il ritmo narrativo crescente e mai stagnante, frutto della lunghezza contenuta della storia (meno di 200 pagine) e della presenza di numerosi colpi di scena, tiene il lettore con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. Di un’originalità e una genuinità rara, questa storia spinge chi legge a riflettere su come la realtà descritta, ai nostri occhi particolarmente triste e dura, fatta di fame, sofferenza e stenti, fosse la normalità 120 anni fa sia in Veneto che in America. L’amarezza che rimane in bocca dopo aver letto l’ultima pagina costringe il lettore a confrontarsi con l’idea tanto diffusa quanto insensata che, per liberarsi dall’oppressione, si debba inevitabilmente diventare oppressori. Stefano Scortegagna |
Ultima revisione il 23-05-2024