Il giorno della memoria - 27 gennaio 2025

Giorno memoria1

Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell'Armata Rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz sancendo la fine dell'Olocausto.

Le classi sono invitate a celebrare la Giornata lunedì 27/01 con la seguente scansione:

Classi PRIME-SECONDE-TERZE: dalle ore 11.40 alle ore 13.30 Visione del docufilm “Il nome del padre" nelle proprie classi.

Viene proposto un lavoro di repertorio del gruppo Essere Storia del nostro istituto dal titolo “Tutti devono sapere o ricordare”.

 Il film documenta il riscatto di un uomo, l’avvocato bavarese Udo Sürer, che si è ribellato a un passato di sangue e di soprusi, quello del padre, uno dei soldati tedeschi responsabili delle stragi nazifasciste di San Terenzo Monti e Vinca nell’estate del 1944.

Questi faceva parte del 16° Battaglione Panzergranadier SS, che sterminò più di 400 civili, compresi donne e bambini, e si chiamava Josef Maier. Udo Sürer ha voluto cambiare il proprio cognome e ha fatto i conti con le colpe del padre nazista recandosi sui luoghi delle stragi, incontrando la popolazione e chiedendo scusa. 

Il documentario racconta la sua storia ma ricostruisce anche quei terribili eccidi avvenuti in Toscana tramite le testimonianze dei discendenti o dei sopravvissuti, persone che nel 1944 erano bambine e videro l’inimmaginabile.

Si mettono a disposizione materiali specifici con attività da svolgere nelle classi.

 

Le classi QUARTE C-D-G e tutte le QUINTE dalle ore 8:00 alle ore 10:40 in Aula Magna seguiranno la proiezione del film “Oscar”, seguirà un commento/intervista con il regista Denis Dellai.

“Oscar” - Film (2016)

È l’inverno del ’43. Un gruppo di partigiani fa irruzione in osteria, all’orario di chiusura. La notte è già scesa sulla Valdastico e copre il rapimento dell’oste Giovanni, trombettista scalzato dalla banda del paese dall’ebreo Oscar Klein. È l’invidia cieca a fare di Giovanni la spia che denuncia all’occupante nazista la presenza della famiglia austriaca di origini giudaiche in paese ad Arsiero: una denuncia che paga con la morte, giustiziato dagli stessi partigiani. È in questa scena che si concentra il messaggio più puro di Oscar, in cui il regista Dennis Dellai dopo Terre rosse torna a raccontare gli anni bui della Seconda guerra mondiale nell’Alto Vicentino.

Il film descrive, romanzandola, la biografia del jazzista di successo Oscar Klein, che con la sua famiglia è scampato al rastrellamento del campo di lavoro di Tonezza (raccontato da Dellai) durante il quale 40 ebrei vennero deportati ad Auschwitz nel ’44 senza far più ritorno.

Una narrazione suggerita da Giannico Tessari, anima de “Le porte della memoria” con cui Thiene ricorda ogni anno la Shoah e l’eccidio delle foibe, e apprezzata da Rosa Marion Klein, sorella di Oscar interpretata da Eleonora Fontana, che da anni porta la sua testimonianza nelle scuole della provincia.

Un film, infine, in cui ci sono omaggi a registi illustri: la sagoma di Vittorio e la storia che gira intorno al disco di Summertime ricorda il trombettista amico del "Novecento" di Tornatore; la bimba con il cappotto rosso richiama "The Schindler List". Citazioni che il regista non nasconde, anzi, le trasforma in un omaggio ai grandi del cinema.

Una storia che commuove, che ci fa capire come siamo tutti uguali e tutti diversi e basta poco per diventare traditori o eroi, nonostante gli sforzi di don Franco, che ai musicisti della banda diceva: “Qui siamo tutti uguali, la musica ci unisce”.

 

L’attività è qualificata come Educazione Civica.

Ultima revisione il 23-01-2025